sabato 16 aprile 2011

Una Mattina al Mare






Mi sveglio, accarezzata da leggiadre mani di fantasma di stoffa. Le tende della camera, di un giallino tenue, sventolano le larghe falde sotto il soffio della brezza marina.

Il mare è già sveglio. Lo osservo dall'alto di una finestrella dalla bianca vernice scrostrata per la vecchiaia del legno. Blu ed infinito, s'increspa e s'infrange mollemente su una riga di fine sabbiolina, accostata a grandi rocce lucide e coperte di alghe. Il cielo, oggi, propone un sereno intenso ed impalpabile, che preannuncia l'inizio di una nuova giornata. S'accosta al mare, fondendo il suo azzurro astrale con il blu marino dell'illuminata distesa d'acqua.

Un cappuccino ed una brioche su un terrazzino rustico che s'affaccia sul paesaggio. L'aroma fumante della colazione viene soffiato via dal profumo salmastro del vento che nasce all'orizzonte. Mi siedo e, accompagnata solo dallo scroscìo naturale del mare, gusto in tranquillità il dolce primo pasto della giornata. Dopo aver fissato per qualche minuto le forme tondeggianti degli oggetti da colazione, dalla ceramica illuminata dalla prima luce del mattino, mi alzo e scendo.

Il mare al mattino.
Meraviglioso gioco di luci acquatiche. Spruzzi d'acqua, causati dall'infrangersi delle onde contro gli scogli, si spargono ovunque come zampilli di una fontana di stelline azzurre. Il rumore del mare, profondo ed immenso, mi parla di vita e di natura. Odori marini salmastri di sabbia, alghe e conchiglie mi avvolgono, invitandomi nel loro mondo. Non c'è nessuno in giro, solo io ed il mare appena svegliato e già gorgogliante. Intravedo nell'azzurro lontano gli striduli confusi dei bianchi spazzini del mare. Sulle scogliere attendono che un'altra giornata di pesca incominci. Mi tuffo. Sciogliendomi tra i suoi meandri turchesi, felicemente mi addormento.

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