mercoledì 29 dicembre 2010




Compaiono nei posti più improbabili, nelle ore più inaspettate.

Per orientarsi seguono il volo degli uccelli, anche se finiscono sempre inevitabilmente col perdersi. Ma ciò non rappresenta mai un problema per loro.

Stanno sempre in silenzio, attraversando senza fretta boschi, paludi e città. A volte stringono delle brevi amicizie con gli animali, a volte si limitano ad osservare ciò che accade nel mondo con i loro piccoli occhietti.

Non conoscono né paura né dolore, sebbene siano consapevoli che un giorno le loro esistenze giungeranno ad un termine. Sono semplicemente dotati di una grande curiosità.

Annusano la pioggia ed i fiori e, qualche volta, assaggiano la neve. Quando piove sgattaiolano in una macchina qualunque, si siedono sul cruscotto ed osservano in silenzio la strada scorrere sotto di loro e le goccioline di pioggia schiantarsi sul vetro del veicolo, per diverse ore, forse fino mattina.

Quando credono di aver visto tutto di una città, camminano attraverso prati e montagne, perdendo la concezione del luogo e del tempo. Qualche volta si ritrovano nel bel mezzo di gelide distese di ghiaccio e lì decidono di costruire una televisione di neve. A volte se ne vanno ancor prima di averne completato tutti i dettagli, poiché il vento suggerisce loro di andare altrove.

Osservano i bambini uscire da scuola, gli operai prendere il caffè al bar, le signore annaffiare i loro fiori sui balconi. Quando la curiosità diventa irrefrenabile, possono anche affacciarsi sui vetri umidi di una casa e guardarne l’interno. Potrebbero soffermarsi un po’ più del normale se scorgono dei bambini giocare.

Ascoltano i discorsi degli adolescenti, si siedono sulle scalinate dei condominii con loro.E poi improvvisamente si ritrovano circondati da spighe di grano, rosseggianti per la luce del tramonto.

Quando poi capiscono che è il momento di scomparire vanno ad adagiarsi sotto un fungo e si spengono, perdendo colore come le foglie.

venerdì 24 dicembre 2010


"Capirai, il cielo è bello perchè in fondo fa da tetto ad un mondo pieno di paure e lacrime." [Cesare Cremonini]