sabato 16 aprile 2011

Neve sulla Foresta




Sola, nella primordialità di giganti lignei.
Nessun suono, il silenzio copre tutto con il suo velo opaco. Brevi intermezzi creati da leggeri grumi di neve che, staccandosi da un albero innevato, lo fanno sobbalzare delicatamente per l'improvvisa mancanza del loro peso. Cadono a terra, senza emettere un suono, mescolandosi con il candore del bianco che tutto ricopre.

Aria che profuma d'inverno. Fredda e chiara, appena inspiro mi cristallizza i polmoni. Subito ne esce, sotto forma di uno sbuffo caldo di minuscole goccioline che salgono in cielo. L'assenza di ogni vibrazione tra i giganti intorno a me. Tutto tace, nel più naturale dei silenzi.

Ogni creatura, piccola e grande, riposa sottoterra e nelle cavità degli alberi, raggomitolata in un batuffolo di pelo o piume caldo, dormendo, sognando, ricordando, aspettando. Tutto è fermo, tutto aspetta, tutto si sofferma. A decorare questo dipinto vivente arriva la neve, che cade dai gonfi nuvoloni notturni come bianca polvere gelata, come coperta di un mondo sonnolento.

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