domenica 27 dicembre 2009

Adesso come adesso

Adesso come adesso voglio le seguenti cose:

1) Coperta calda di cotone che mi avvolge a mò di baco da seta.
2) Thè alla pesca caldo e ben zuccherato.
3) Film giapponese con samurai che gridano e berciano.

giovedì 24 dicembre 2009

Desiderio e Pena

Quando c'è qualcosa che desideri ardentemente ma non puoi avere è come se avessi legato intorno al collo un lenzuolo, alle cui estremità dei due lembi incrociati vi sono 2 individui che tirano con tutta la loro forza.
Ti vien voglia di ridere istericamente e poi metterti a piangere, per poi ridere ancora, e finire col piangere.
Avresti voglia di gettarti a terra, rotolare e scalciare ma ciò non farebbe altro che aumentarti l'angoscia interiore... E allora stai fermo, su una sedia, con gli occhi gonfi di stanchezza, desiderio e tristezza, a cercare qualcosa da fare intorno a te per poi capire che niente può minimamente soddisfarti come ti soddisferebbe la realizzazione dei tuoi desideri.
E allora ti chiedi se hai ancora tempo, se sei troppo giovane o se sei troppo vecchio, se hai fatto bene o se hai fatto male, se sei giusto o sbagliato, se avrai mai quello che vuoi o se morirai come un povero stronzo illuso.

E il desiderio ti soffoca, facendoti fischiare le orecchie e provocandoti conati di vomito.
E il malessere ti stordisce, suscistandoti pianto isterico e nausea.
E la tristezza ti assorbe, scolorendo la tua anima e le tue speranze.

Il Mio Sogno

"Ciao,
ho letto questo tuo post e devo dire che sono rimasta molto scoraggiata.
Sono una studentessa di Lingue e Culture Orientali, presso l'Università Cà Foscari di Venezia.
Io sono nata con l'idea fissa di vivere in Giappone.
Coltivo questa fissazione da anni, ne ho fatto il mio obiettivo di vita, ci penso costantemente tutti i giorni, mi informo e faccio di tutto per far si che questo sogno si realizzi.Sul Giappone, sento di tutto. Ma proprio di tutto. Forse non ho mai sentito così tanti pareri contrastanti tra di essi come quanto lo sono riguardo all'argomento Giappone.
Mi sto ammazzando, letteralmente, per mettermi in contatto con italiani che abitano in Giappone, per farmi dare delle dritte, per ottenere consigli utili, per racimolare tutte le informazioni che mi servono per trasferirmi lì e prepararmi psicologicamente all'impatto enorme che subirà il mio cervello una volta arrivata lì.
Leggendo le tue parole, il tuo resoconto, la tua esperienza, ho provato una fortissima fitta di dolore. Sentimentale, proprio.Attenzione: non ti sto dando del pessimista, del catastrofista, ASSOLUTAMENTE NO. Anzi, io DEVO leggere cose come quelle che scrivi tu. Ho bisogno di pareri così veritieri, smaliziati e disillusi come il tuo.
Solo che, la mia "tenera" età (21), mi impone di crederci ancora un pochettino nei sogni... Ancora un'altro pò...
Volevo chiederti se ci sarebbe un modo per mettermi in contatto con te, privatamente. So che è uno stress dover rispondere alle incessanti domandi di questi "poveri piccoli novellini sognatori illusi", però ti prometto che sarò breve e coincisa e che ti ruberò pochissimo tempo.
Grazie mille per l'attenzione, se mai leggerai quanto ho scritto!"


Ecco, questo è quello che avrei voluto scrivere stasera, ma che Blogspot mi ha impedito di fare, per ragioni arcane e che non mi è dato conoscere.
Questo messaggio avrei voluto scriverlo ad un ragazzo italiano che vive in Giappone, e che sul suo blog, ha scritto un intervento descrivendo bene o male com'è la vita in Giappone.
Riporto qua sotto il link:

http://yokohamacafe.blogspot.com/2009/11/noi-non-siamo-eroi.html

Stasera mi sento un pò un'ingenua, una stupida.
Ho Paura, tanta Paura.
Sento che sto sperando in qualcosa che non avverrà MAI.
Sento che sto idealizzando un paese che non è quello che credo esso sia.
Sento che andrò a cercare la Felicità in un paese che non mi darà altro che delusioni e dolore.
Sono persa, ed ho paura.

Io voglio davvero andare a vivere in Giappone.
Voglio davvero trovarmi un lavoro lì, una casa lì, dei nuovi amici lì, ricominciare da zero, da capo, costruirmi una nuova esistenza e poter finalmente coronare il mio sogno di sapere il giapponese e vivere una vita serena e modesta.
Non ho tante pretese... Vorrei un lavoro che mi consenta di vivere, essere in buona salute ed essere in buoni rapporti con le persone. Mi basta, basta così.

Ma più passa il tempo, più leggo resoconti di persone che abitano in Giappone, più sento questo mio sogno rabbuiarsi, sfumarsi, liquefarsi, perdere consistenza, allontanarsi.
Forse è veramente tutto nella mia testa, e basta.

Arriverò davvero ad amare la tanto odiata Italia, una volta che abiterò in Giappone? Davvero mi deluderà così tanto? Davvero mi priverà delle mie energie a furia di farmi lavorare come un asino, arrivando ad impedirmi quasi di pensare? Davvero è così difficile stringere dei legami? Davvero è così impossibile divertirsi spensieratamente?
Ti prego, fa che non sia così... Ti prego, non distruggermi anche questo sogno. E' l'unica cosa in cui credo ancora, è l'unica Speranza che mi rimane, è l'unica cosa per cui continuo a vivere e guardare avanti... Non distruggermi tutto... Per favore... Voglio crederci, voglio realizzarlo, fa che sia vero... Fa che non sia tutto un sogno, un'illusione immatura ed infantile nella mia testa...
Non avrei più nulla per cui vivere.
Fa che io possa andare ad abitare là ed essere felice.

martedì 22 dicembre 2009

La signora del treno

Il 19 dicembre stavo tornando a casa.
Avevo preso il treno nella stazione di Mestre (città dove vivo in qualità di studentessa universitaria) per tornare a casa mia, in Piemonte.
Ritardi, neve, freddo, disagi.
Nulla di nuovo, lo sappiamo tutti che non è consigliabile viaggiare in questi giorni.

Arrivata alla stazione di Milano Centrale, ho aspettato un'ora e mezza prima di poter prendere un treno per Torino, e scendere a Novara.
Durante quel tediosissimo lasso di tempo, ho conosciuto una signora.
Aveva circa 60 anni, bassa ma un pò corpulenta, con un fortissimo accento dell'Europa dell'est. Essendo anziana, non sapeva bene come funzionava la rete ferroviaria, sicchè abbiamo cominciato a parlare. Le ho spiegato quale treno avremmo dovuto prendere e a quale binario ci saremmo dovute recare (anche lei doveva prendere il mio stesso treno).

Tra una chiacchera e l'altra mi disse che stava andando a trovare per la prima volta la sua nipotina, a Torino. Era nata da una settimana e lei l'avrebbe vista per la prima volta quella sera stessa. Mi confessò anche di essere rumena (cosa che avevo già intuito da me) e che la sua unica figlia la stava aspettando a casa, con la bambina.
Mi rallegrai, in quanto pensai che una giornata come quella, catastrofica per migliaia di persone, per qualcun altro invece rappresentava qualcosa di veramente speciale.

Il treno arrivò ben presto.
Una massa indicibile di persone si diresse verso il binario ed io, con la mia pesantissima valigia, trovai molte difficoltà nell'avanzare. La signora mi precedette ed ogni tanto si guardava indietro, con aria preoccupata, per vedere se tenevo il passo.
"Vada avanti, non mi aspetti!" le dissi, ma la signora tornò indietro e, tra quel fiume urlante di persone, mi raggiunse per aiutarmi a trasportare la valigia. Nei suoi gesti, colsi la premura di una nonna affettuosa.
Mi aiutò a caricare la valigia sul vagone e con aria preoccupata mi intimò di sbrigarmi, prima che il vagone si sarebbe caricato completamente di persone, cosa che avvenne ben presto.
Non c'era più un centimetro quadrato libero e tutti stavamo pigiati come vacche al macello.

Durante il viaggio, stettimo in silenzio.
Ogni tanto lei mi guardava e mi sorrideva, come per dire "Visto? Ce l'abbiamo fatta".
Mi stavo già preparando il discorso da farle, per quando sarei smontata a Novara.
"Grazie per tutto quello che ha fatto per me. Tanti auguri a lei e alla sua nipotina".
Si, le avrei detto quello, prima di scendere.

Alle 17 e 45 minuti il treno arrivò a Novara.
Scesi in fretta, avevo poco tempo, c'era poco spazio e la gente borbottava. Se non mi fossi data una mossa avrei rischiato di rimanere sul treno.
Quando finalmente smontai, mi voltai per ringraziare la signora.
Era sommersa dalla gente, non si vedeva.
La cercai con insistenza tra quel gruppo compresso di corpi e teste, ma non riuscivo proprio ad individuarla. Le persone mi guardavano con aria interrogativa, dato che sembrava che avessi dimenticato qualcosa sul treno.
Ben presto le porte si chiusero e il treno partì, nelle tenebre di quella fredda sera.

Non sono riuscita a ringraziarla.
Probabilmente non la rivedrò mai più.
Non leggerà mai quello che ho scritto, non avrò più modo di parlarne nè di rivederla.

Avrà pensato che sono una maleducata ingrata e che me la sono svignata nel momento in cui non avevo più bisogno di lei...
Non riuscirò mai ad esprimerle la mia gratitudine.

So che non ci incontreremo mai più, ma... Grazie per tutto quello che ha fatto per me. Tanti auguri a lei e alla sua nipotina.

lunedì 21 dicembre 2009

<3


Vorrei poter osservare la neve che scende con la persona che amo. Stretti ed abbracciati in un unico grande panno, a parlare di cose dolci, a non pensare a niente, a lasciare i nostri cuori fluttuare nell'aria come i leggiadri fiocchi di neve senza peso.

Sopra di me




E così te ne resti lì,

muto e bellissimo,

in alto sulle nostre teste,

a partorire candidi fiocchi.


Oggi non hai colore,

o forse ne hai troppi,

sei una macchia di olio bianco e nero,

che sfuma in un groviglio di grigi.


La natura è addormentata,

sotto la tua coperta di gelo,

se non altro per molti giorni,

non si udiranno più rumori.

domenica 20 dicembre 2009

Riflessioni pre-natalizie

In questi giorni, il freddo in Piemonte è veramente pungente.
Se ci si aggira per le strade si sentono i tipici profumi invernali, uniti a paesaggi brulli e ricoperti da irrilevanti chiazze di neve qua e là. Luci ed addobbi natalizi pendono dagli edifici e la città si prepara pigramente ad un nuovo Natale.
Il Natale che vorrei passare io, lo vorrei passare con gli amici. In casa a mangiare cose buone, a ridere, a parlare di noi, a parlare degli altri, a parlare di quello che faremo, a dirci curiosità, ad organizzare di già altri incontri insieme.
Ho voglia di passare il mio tempo con dei coetanei e perchè no, mi piacerebbe anche studiare insieme. Lo studio condiviso è infinitamente meno noioso di quello individuale.

Però purtroppo tutti a Natale si prendono l'impegno di stare con le proprie famiglie (che brutta abitudine, perchè non lo si può fare semplicemente con chi si vuole?) di conseguenza un progetto del genere è irrealizzabile.
Peccato però... Vorrei trascorrere il tempo che mi è stato concesso su questa Terra in un modo un pò diverso dal solito, e non come la tradizione ha previsto.

venerdì 18 dicembre 2009

Mercatini di Natale afro.

Oggi mi sono recata a Padova, alla ricerca di regali di Natale.
Io, il mio ragazzo ed una mia amica entriamo in un enorme capannone, pieno di oggettistica proveniente dall'India, dall'Africa e, si presume, dalla Jamaica: tappeti, tende, longilinee statue di legno rappresentanti donne di colore, teste di toro di paglia, accessori di metallo scadente, stecche d' incensi, profumi esotici, vestiti di feltro, e tanta musica afro.

Ecco, che bella la musica afro. Anche a Natale.
Mi rilassa un sacco, sembra di essere in un posto dove la gente si fa le canne con la neve.

Che bello sarebbe.

giovedì 17 dicembre 2009

Chissà.

Quant'è difficile riuscire ad andare d'accordo con le persone.
Ovviamente tutti abbiamo dei difetti, sia noi che i nostri amici, però... A volte capita di sentire che non si troverà mai una persona con la quale ci si possa "incastonare" perfettamente.
E ancora più spesso capita di sentire che i nostri amici non ci amano veramente... E chissà, forse loro sentono la stessa sensazione nei nostri confronti.

Forse nessuno ama nessuno, ma si sta insieme e si è amici solo per sentirsi meno soli e per occupare in maniera divertente il tempo che ci è stato concesso, fino al suo scadere.

E se ci si separa? Sentiamo la mancanza dei nostri amici perchè non possiamo più trascorrere il nostro tempo libero in maniera divertente? Forse l'amicizia è stata inventata per colmare il vuoto e la solitudine nei nostri tempi morti, in cui non siamo impegnati a sopravvivere, biologicamente parlando. Forse l'amicizia è condivisione ed amore per la condivisione, non amore per l'altro individuo.

Chissà se è così oppure no.

mercoledì 16 dicembre 2009

Ed anche stasera non sono salita sul tetto a guardare le stelle...
Uffa.
Sto perdendo nuovamente il romanticismo.

lunedì 14 dicembre 2009

Devo smetterla.

Quant'è difficile riuscire a mantenere il sorriso.
Quant'è faticoso riuscire a prendersi cura di sè stessi ed anche di qualcun'altro, senza ottenere la minima riconoscenza...
Quant'è difficile inculcarsi in testa con la forza la convinzione che "passerà", "è solo un momento", "ci sono gli alti e bassi nella vita".

In questo momento vorrei qualcuno davanti a me, una qualsiasi persona, non importa chi, che mi abbracciasse e mi dicesse che sono una bella persona e che devo andare avanti.

No, la verità è che non sono una bella persona, ma solo una finta umile che non fa altro che autocommiserarsi tutto il giorno e far passare le sue gesta quotidiane come atti eroici.
La verità è che devo cambiare atteggiamento e prendere tutto quello che ho come un immenso dono da cielo, solo così potrò apprezzare la mia situazione attuale e capire quanto, in realtà, io sia fortunata ad avere una casa, 2 pasti assicurati tutti i giorni e la possibilità di studiare ciò che voglio.
Devo smetterla di pensare di essere sfortunata.
Devo smetterla.

domenica 13 dicembre 2009

A volte non si sa più che cosa fare, per andare bene a qualcuno.
Si crede di andare bene, di avere una buona condotta, di gestire le cose nel modo migliore... Ma non è mai abbastanza.
Chissà, forse il solo modo per andare bene ad alcune persone è annullare la propria personalità, i propri desideri, le proprie opinioni ed esigenze, e rispondere sempre "sì".
O forse, addirittura, non rispondere.
Tanto qualsiasi cosa si dirà, sarà comunque inevitabilmente sbagliata.

sabato 12 dicembre 2009

Il Cielo di Dicembre



Ieri notte sono salita sul tetto del mio condominio e ho notato la costellazione del Carro maggiore. Era grandissima, immensa, prendeva una porzione di cielo enorme di fronte a me... Le sue stelle erano ben luminose e visibili sebbene le luci della città con la loro luminescenza rendevano il cielo meno buio.
In seguito abbiamo notato anche la Cintura di Orione, più piccola e modesta composta da tre stelle molto luminose e messe in fila... Mi è stato detto che il giorno di Natale si allinea perfettamente con Sirio, la stella più brillante.
Ieri notte Sirio era di una luminescenza tale da avere un'aura bluastra.


Adesso mi sto informando perchè voglio riuscire a scovare altre costellazioni nel cielo di dicembre! Mi sento molto ignorante poichè pensavo che tutte le costellazioni fossero visibili tutto l'anno, ed invece dipende dalla stagione in cui siamo e quindi dalla posizione della Terra rispetto al Sole.
Ma non mi dire.

giovedì 10 dicembre 2009

Il Tè






In questo post mi appello a tutti gli amanti del tè!
Che tipo di tè vi piace? Preferite i tè inglesi, indiani, cinesi o giapponesi?

Io personalmente prediligo il tè alla pesca e quello alla vaniglia, poichè sento spesso il bisogno di essere avvolta da aromi dolci, ma non disdegno nemmeno l'Ooolong (tè blu cinese). Al contrario, invece, i tè giapponesi come il Genmaicha, il Sencha e l'Hojicha proprio non mi piacciono... Sanno troppo di riso e di erbe secche.

Un'altra cosa che non apprezzo molto sono le tisane. Per chi non lo sapesse, la differenza tra un tè ed una tisana è che nel tè vengono trattate delle foglie di piante mentre nelle tisane possono venire trattate erbe o fiori.

Altra cosa, quando bevete il tè lo bevete puro oppure ci aggiungete qualcosa tipo latte o miele?
Io sono diventata una grande bevitrice di tè da 2 anni oramai (almeno 2 al giorno!) di conseguenza mi piacerebbe sapere i gusti e le abitudini degli altri "teisti"... :D

A voi la parola!

martedì 8 dicembre 2009

Hana Yori Dango

Non posso assolutamente non fare un piccolo tributo al Drama giapponese che è divenuto il mio Drama preferito in assoluto, ovvero Hana Yori Dango.
Se vi piacciono i Drama, se vi piace il Giappone, se vi piace qualsiasi cosa abbia a che fare con l'amore romantico dovete ASSOLUTAMENTE guardarvi questo telefilm! Non ve ne pentirete, posso assicurarvelo, anzi desideretete riguardarvelo ancora ed ancora!
Metto quindi un tributo trovato su Youtube che ovviamente spoilera un pò tutto, è inevitabile, quindi se avete intenzione di incominciare Hana Yori Dango è meglio che non guardiate questo filmato.
In caso contrario, se invece volete semplicemente farvi un'idea e nulla di più, vi auguro una buona visione!
Vi avviso che il filmato è costruito molto bene, però dovete guardarlo tutto per capire il senso della storia (per quanto si possa capire di una storia solo da pochi minuti di filmato...)

P.S. La sua colonna sonora, "Flavor of life" di Hikaru Utada, mi è semplicemente entrata nel cuore.

lunedì 7 dicembre 2009

Profumo di caffè alla mattina


Spesso capita di svegliarsi molto presto la mattina durante le nostre giornate libere, magari perchè ci stiamo organizzando per partire verso la montagna o il mare.
A volte si evita di fare colazione a casa per non stare male in macchina e circa a metà tragitto, verso le 9 di mattina ci si ferma a fare colazione in un Autogrill.
Nel caso non ci fosse particolare ressa, è bello sedersi e gustarsi tranquillamente un buon caffè con un fragrante croissant di sfoglia in mano.
Talvolta capita di rimanere in silenzio per lasciarsi inebriare dall'aroma della colazione, per poterne gustare pienamente la dolce essenza.
E' bello fermarsi un attimo con degli amici e godersi assieme una bella colazione, come per commemorare l'inizio di una divertente e piacevole giornata insieme.

domenica 6 dicembre 2009

Le Origini Celesti

Tanti anni fa, quando ancora ero una bambina, entravo spesso nella camera da letto di mia nonna Rina. Era piena di santini, rosari e statuette della Madonna ed io osservavo tutti questi accessori sacri con grande curiosità mista ad una totale non-comprensione.
Sicchè un bel giorno decisi di chiedere a mia nonna quale fosse l'origine del mondo.
Ci sedemmo sul suo letto di legno scuro e pesante, molto vintage anche per gli anni '90, e cominciò a raccontarmi la storia di Lucifero.
Mi disse che, agli inizi di tutte le ere, Lucifero era un angelo.
Già a quel punto io mi scandalizzai, poichè mi avevano sempre narrato di Lucifero come l'incarnazione del male, e sapere che un tempo costui era una creatura celeste non fece altro che alimentare la mia crescente confusione al riguardo.
Mia nonna continuò quindi, spiegandomi che Lucifero era il più bello ed intelligente degli angeli, colui che eccelleva elevandosi sopra gli altri e che quindi era particolarmente nelle grazie di Dio. Un bel giorno però Lucifero, pieno di sè grazie alla sua perfezione, cominciò a cospirare contro il Creatore per spodestarlo dal suo trono e prendere il dominio dei Cieli. Riuscì a circondarsi di una schiera di angeli ribelli e così si scatenò una guerra, durante la quale l'imprevista insurrezione venne sedata.
Lucifero quindi, venne scacciato dal Regno dei Cieli e con lui anche tutti coloro che avevano aderito al suo mefistofelico progetto. Precipitando dalle nuvole verso la terra, le dolci sembianze degli angeli mutarono, lasciando spazio a corpi orrifici e deformi, dagli attributi inquietanti, che poi in seguito si sarebbero guadagnati la denominazione di "diavoli".
La combriccola del male fece un tale volo che quando arrivarono a terra non solo non si fermò ma, grazie all'impatto di proporzioni gigantesche, continuò a precipitare all'interno della Terra, scavando così a fondo da raggiungerne il centro, sua attuale residenza.

Dopo questo colossale racconto, io rimasi attonita. Non mi tornavano molto i conti, diciamo.
"Ma quando noi moriamo, dove andiamo?" chiesi.
"Il giorno stesso della nostra morte, un angelo scende e porta con sè la nostra Anima, lasciando le nostre spoglie nella tomba e liberandoci così dall'involucro mortale"
Ancora più sbalordita, mi stupì molto il fatto che si potesse scindere un anima dal corpo.
"Ma perchè devo abbandonare il mio corpo? Non c'è modo di portarselo dietro?" domandai, innocentemente e con appresione.
"Non ne avrai bisogno" replicò mia nonna.

In quel momento, ebbi un pò paura.
Pensai che se c'erano degli angeli cattivi nel Paradiso, all'alba dei tempi, ci potevano benissimo essere anche adesso. Forse la mia Anima sarebbe stata raccolta da un angelo cattivo che mi avrebbe corrotto e fatta trasformare in un diavolo da Dio, per poi scaraventarmi nella voragine infernale.
Io volevo restare addormentata nella mia tomba, con il mio corpo mortale, e non andare da nessuna parte.
Forse perchè, oramai, non riuscivo più a distinguere il bene dal male.

sabato 5 dicembre 2009

Amori dietro ad una vetrina

Forse ciò che sto per scrivere è una domanda stupida, banale ed apparentemente senza senso, però ci terrei a condividerla con voi e a sapere anche le vostre opinioni (mi rivolgo a chiunque si prenderà gentilmente l'impegno di leggere questo mio post)

Vi è mai capitato, durante la vostra adolescenza o anche dopo, di innamorarvi di una persona follemente senza averci mai parlato?
Ciò che vi chiedo è se avete mai amato da dietro ad una vetrina, osservando silenziosamente una persona che vedevate quasi tutti i giorni, che vi faceva battere il cuore sia per la sua bellezza esteriore che per la sua personalità affascinante ed interessante... Ma troppo lontana ed irraggiungibile, ai vostri occhi, per trovare il coraggio di farsi avanti e parlargli/le.
Vi è mai capitato che alcuni amori vi sbocciassero nel cuore per poi, dopo un pò di tempo, morire sempre dentro il vostro cuore a causa della dolorosa rassegnazione a cui vi stavate abituando?

Io credo che l'esperienza dell' "amare dietro ad una vetrina" sia piuttosto comune, almeno una volta nella vita credo che capiti, però quanto forte può essere questo amore? Quanto si può soffrire per non riuscire a rivolgere nemmeno un saluto all'oggetto dei vostri cocenti desideri? Quanto può essere destabilizzante vedere che il vostro inconsapevole consorte rivolge la parola ad una persona dell'altro sesso, palesemente interessata a lui/lei?

Quanto può far male guardare al passato e vedere che una persona non ha mai saputo e non saprà mai quanto lui/lei è stato infinitamente importante per te?
Gli amori dietro ad una vetrina sono i più strazianti, peggio ancora di quelli non corrisposti, io credo. Perchè, in questo caso, l'oggetto del tuo cuore non sa nemmeno che esisti, ancor di meno che cosa provi...
Amori che facciamo nascere dentro di noi, che alimentiamo per poi ucciderli con le nostre stesse mani, prima che siano loro ad uccidere noi.

venerdì 4 dicembre 2009

Il Ricordo di un Bucaneve


Quando ancora vivevo in piemonte, durante uno dei miei tristi inverni adolescenziali, ricordo di aver visto una miriade di fiorellini bianchi addossati ad una parete rocciosa innevata e muschiosa.
Ero in macchina, probabilmente stavo tornando a casa da scuola. Al mio fianco c'era mia madre al volante, che parlava, ed io naturalmente non la stavo ascoltando (era un classico durante la mia adolescenza). Il mio sguardo era perso e diluito nel paesaggio che scorreva al di fuori del finestrino. Il panorama, comunque, si presentava piuttosto brullo e privo di ogni attrattiva.
Era una giornata normale, una classica giornata invernale dove la routine impregnava ogni secondo della mia vita e nulla di nuovo pareva esserci all'orizzonte.
Percorrendo una stradina in mezzo ai boschi il mio sguardo si era appoggiato sul manto del sottobosco, dove ancora permanevano chiazze di neve e gelo. Scorgo però, improvvisamente, una miriade di fiorellini bianchi dallo stelo esile e sottile e dal fiore bianco a campanella che sbucano timidamente dalle nevi.
"Toh guarda, ci sono i bucaneve nè" dice mia madre.
"Che belli" rispondo io.
Erano tanti, tutti vicini come se volessero proteggersi l'un l'altro dalle spire del freddo, dall'aspetto fragile e delicato, eppure così immensamente forti per essere i primi fiori ad avere il coraggio di bucare con le loro candide campanule la spessa coltre delle nevi.

giovedì 3 dicembre 2009

Il Fiore congelato




La Bellezza di ogni cosa, racchiusa in un involucro di fredda Eternità.






Uno dei miei tanti e semplici desideri riguardanti il futuro, è un desiderio che riguarda i fiori. Vorrei vivere in un posto dove ci sono sempre i fiori, tutto l'anno. Vorrei che in inverno, invece di accasciarsi su sè stessi scurendosi fino a sparire, si congelassero.
Avrei così modo di dire che ho un giardino di fiori congelati, il cui ghiaccio risplenderebbe come cristallo quando i raggi solari toccherebbero la sua superficie.
Tanti fiori immobili e dormienti dentro un guscio di acqua solidificata.
Non è male.

mercoledì 2 dicembre 2009

Pensieri nel Cielo

Il Crepuscolo arriva presto, nei pomeriggi di dicembre.
Già nel tardo pomeriggio il cielo comincia a colorarsi di tenui tinte gialline, che vanno ad intesificarsi di tonalità man mano che si avvicinano al punto dove il sole tramonta.
Nella parte più alta del cielo invece permane un azzurro chiaro e pacato, visibile segnale che è passata una bella giornata autunnale di sole.

Il cielo è troppo bello per non essere ammirato... Statico ma immenso, fa da tetto ad un mondo pieno di paure e lacrime. Ci sovrasta, osservandoci in silenzio e coprendo con la sua enorme ala tutti i nostri pensieri, come una muta ed eterna madre.
Guardando il cielo, incominciamo a pensare a noi stessi.
"Perchè siamo qui?"
"Dove finiremo? E perchè finiremo così?"
Non ci sono risposte, a queste domande. Ma sebbene non ci siano, a noi va bene così. Forse non vorremmo neanche saperle, queste risposte. Ci accontentiamo di guardare il cielo, in silenzio, e di riempirci della sua luminosa e fredda immensità.

martedì 1 dicembre 2009

Aspetto la Neve









Aspetto la neve, affinchè con il suo morbido tocco s'adagi sui miei pensieri, cristallizzandoli in una dimensione astratta di pace.
Ho sempre desiderato camminare in mezzo a dei campi innevati con degli amici. Purtroppo quasi tutte le persone che conosco nella vita reale sono persone che non amano il contatto con la natura, nè se ne interessano. Preferiscono stare a casa appollaiati su un divano o davanti ad un computer, piuttosto che giocare con della fresca neve brillante.

Ho voglia di neve, di bianco, di freddo. Di qualcuno che mi tiri addosso delle palle di neve, che rida con me, che non si stanchi mai di giocare con la spensieratezza di un bambino.
Forse non mi capiterà mai un'occasione del genere, fino a quando non avrò io stessa un bambino.
E' così brutto essere circondati da persone che non apprezzano le piccole e dolci cose come la neve. Non c'è più natura nei nostri cuori, non c'è più la voglia di buttarsi ad occhi chiusi tra le braccia di un ecosistema.

Ed io, ho tanta voglia di giocare con la neve.

lunedì 30 novembre 2009

Utena

Quest'oggi non ho molta voglia di scrivere un post profondo ed impegnato, così mi limito a consigliarvi uno degli Anime che più mi stanno entusiasmando ultimamente, ovvero Utena.

Vi lascio qui il Trailer del film di Utena



Tengo a precisare che questo è il film, l'Anime che sto seguendo io è composto da 39 episodi e lo potete trovare tranquillamente in streaming su Megavideo.
Spero che vi piacerà almeno quanto sta piacendo a me adesso... Magari domani o nei prossimi giorni, insomma quando mi verrà voglia, riprenderò a scrivere qualcosa riguardo ai miei pensieri.

Forse.

sabato 28 novembre 2009

Una giornata a Bologna

Oggi ho passato una giornata a Bologna con una delle persone più straordinarie che io abbia mai conosciuto. Questa persona è la mia unica amica, nonchè Migliore Amica.
Vorrei precisare che quando dico "unica" non è che sto esagerando, ma è veramente l'unica Amica che ho.
Dolce, attenta, premurosa, il suo nome è Dea e mai un nome fu più azzeccato.

Chiacchere in tranquillità, gentilezze e sottili intese caratterizzano i nostri sporadici incontri... Quando sto con lei non mi sento sola, sento che qualcuno è ancora dalla mia parte, qualcuno prova ancora affetto per me e ci tiene a sapere come sto.
"Tieni duro!" mi ha detto, quando ci siamo congedate.
Si, terrò duro, per me, per te. Perchè me l'hai chiesto tu e perchè ci tieni che io vada avanti.
Grazie per esserci, grazie per chiedermi come sto, grazie per avere riguardo nei miei confronti.
Ti voglio bene.

giovedì 26 novembre 2009

Il Salvataggio

Questa sera, dopo che le lezioni erano finite, ero a Venezia e stavo camminando su uno dei tanti ed umidi ponti veneziani. Sono quasi bagnati, il freddo e l'umidità li rendono davvero viscidi.

Improvvisamente un piede mi scivola in avanti e si creano così tutte le premesse per un bel capitombolo per terra. Mi tengo saldamente allo scorrimano del ponte, evitando così di volare col sedere per terra sulle aguzze scale del ponte. Spaventata, rimango immobile qualche secondo, tentando di realizzare ciò che fosse successo in quell'intensissimo secondo.

Sento provenire una voce, da dietro di me. Una voce femminile.
"Stai bene?" mi chiede.
Mi volto e noto una ragazza bionda dagli occhi azzurri e la riconosco: è una mia compagna di corso con la quale, però, non ho mai parlato in vita mia (e vorrei far notare che siamo entrambe al 3° anno oramai).
"Si si, sto bene, grazie!" rispondo io, con un sorriso a 32 denti che parte da un orecchio all'altro.
"Ti avevo anche afferrata per lo zaino!" risponde lei, sorridendomi a sua volta e sorpassandomi.
"Ahah, grazie mille ancora!" la saluto io, osservandola incamminarsi nella via davanti a noi.
Un suo breve gesto, in segno di saluto, e la ragazza scompare.

Basta poco, veramente poco nel mio caso, per farmi sentire felice.

Nessuna Guida



Ho bisogno di una guida spirituale, di un Maestro di vita, di qualcuno che si prenda cura della mia interiorità... Non posso essere io a badare sempre agli altri, preoccuparmi di avvisarli per quello, fargli discorsi su questo, premunirli dal fare quest´altro... Non sono una mamma, non sono una nonna nè una badante, sono una ragazza di 21 anni ed anche io ho bisogno di qualcuno che mi indichi la via.
Con dei genitori totalmente assenti, non è facile riuscire a trovare la Luce, quando si brancola nei buio più pesto. Dubbi, debolezze, negligenze, indecisioni... E' troppo presto per riuscire ad affrontare questi fantasmi della mente da sola.
Anche io sono debole, anche io cado spesso e vorrei avere una mano tesa che mi aiuti a rialzarmi, ogni tanto...
Gli amici, o meglio quei pochissimi che posso chiamare amici, spesso sono troppo occupati per dedicarsi completamente a me. Tempo fa qualcuno mi ha detto "La cosa più preziosa che una persona può donarti, è il suo tempo"... Già, avevi proprio ragione, papà.

L'assenza di tutti è pesante.


mercoledì 25 novembre 2009

Luci Soffuse di Novembre

Mi vien da ridere, a volte, se penso a quanto il mio blog sia farcito di pensieri terrificantemente leggeri e privi di sostanza. Non scrivo nulla di utile nè di nocivo, semplicemente delle impressioni di consueta quotidianità.

Beh, comunque, è bello avere un piccolo angolo personale all'interno del quale scrivere complete futilità senza doversi preoccupare di dover risultare utili o intelligenti agli occhi di qualcuno.

Questa sera ho voglia di descrivere un pò l'autunno veneziano. Non serve a niente, non è interessante, non gliene frega nulla a nessuno di come sia l'autunno veneziano. Ma, siccome una vena di romanticismo malinconico pulsa ancora dentro di me, credo che sia giusto darle il suo spazio.

Venezia, in questo tardo Novembre, sembra un vecchio gioiello d'antiquariato che emana gli ultimi bagliori.
Adagiata sul mare, è avvolta da una leggera e sottile foschia che rende l'aria che la circonda patinata... Osservandola da lontano, sembra una città docile e trasognata.
E' vecchia Venezia, e l'aria di novembre la rende fredda, cristallizzandola in una bolla invisibile di surrealità... Ne ha visti tanti di autunni, le sue vecchie case stanche sono avezze al freddo vento pungente che proviene dal mare.
Viene subito buio e le acque restano piatte, come se volessero richiudersi in un premeditato silenzio in vista dell'inverno.

Brilla di una luce soffusa, Venezia, su un mare calmo e freddo che riflette su sè stesso il colore ceruleo dei nuvoloni pomeridiani.

martedì 24 novembre 2009

Sostanzialmente Noia

A volte mi viene proprio voglia di mollare tutto...
Ci penso, e a volte non trovo senso in tutto questo. Poi ci ripenso e mi sembra la cosa più sensata del mondo. Nonostante ciò, percepisco stanchezza e poca passione in tutto quello che facciamo, come se oramai si trattasse di un progetto dalle moscie aspettative.
Forse nemmeno io ho più voglia di impiegare del tempo in tutto questo. Vorrei liberarmi da tutti gli obblighi e doveri e procedere silenziosamente per la mia strada, gestendomi tutto come voglio io.
Le persone mi stufano, mi annoiano, mi irritano. Non ho più voglia di ascoltare i loro problemi, di stare dietro ai loro capricci, ai loro cambi d'idea, alle loro futili problematiche.
Voglio pensare a me stessa, io voglio essere al centro del mio mondo, voglio dedicare del tempo a me stessa, l'unica persona che voglio ascoltare sono io.

lunedì 23 novembre 2009

Faccio un monumento funerario oggi, in onore della mia stima defunta nei confronti di L.
E' un peccato sai, ti credevo una brava persona... però la mia ingenuità a volte non ha confini, sebbene io spesso mi consideri una persona smaliziata e disillusa.

Semplici parole



"Solo il Cielo sa quanto delle semplici parole, dette con leggerezza e senza troppi ripensamenti, possano fare stizzire
incredibilmente una persona."

E con questo ricomincio un nuovo blog, nella speranza di trovare qualcosa di cui non conosco assolutamente nè l'essenza nè l'origine. Mi cullerò dunque tra questi caldi file dai colori autunnali ed avvolgenti, scrivendo pensieri dettati da cause remote e confuse, i quali probabilmente non verranno mai letti nè compresi da nessuno.